giovedì 19 febbraio 2015

LEARNING WEEK 2015





Una nuova Learning Week si è conclusa. 

È arrivato a termine un nuovo percorso; un percorso di teatro, di scuola ma anche di vita. Abbiamo sempre visto quest’esperienza con occhi esterni, ma cosa dicono i ragazzi al termine di questa prova? Quali emozioni hanno provato e provano? Che ricordo avranno di questa settimana condivisa 24 ore al giorno con i compagni e con le innumerevoli prove che i nostri artisti professionisti hanno posto loro tutti i giorni? Scopriamolo in poche parole, quelle dette nell’attività di conclusione proprio l’ultimo giorno, prima della partenza ed il ritorno a casa.

“indimenticabile” “ansia” “interessante” “impegnativo” “unione” “amore” “scoperta” “rinascita” “speciale” eccole! Sono  solo alcune delle parole di descrizione che i ragazzi hanno scritto e successivamente spiegato ed interpretato in un bellissimo cerchio dove ognuno si guardava in faccia parlando in modo libero e sentito. 

Una settimana che è stata sicuramente impegnativa per tutti soprattutto per i ragazzi che, di età compresa tra i 17 e i 20 anni, hanno dovuto condividere spazi e momenti con almeno altri sette compagni, ma hanno dovuto condividere anche se stessi; hanno dovuto mettersi in gioco con i propri pensieri, le proprie capacità ed i propri sentimenti. Hanno imparato a convivere con le difficoltà degli altri e a mettere da parte le proprie per dare l’attenzione a quelle altrui. Hanno imparato a togliersi le maschere, anche se per lo spettacolo le hanno materialmente costruirle, e vivere ogni cosa lasciandosi indifesi e penetrabili. Hanno potuto scoprirsi e conoscersi e alla fine di questo percorso si saranno sicuramente creati dei legami più o meno forti del passato ma si sarà cancellata l’indifferenza nei confronti degli altri. Ognuno di loro ha avuto modo di mettersi in vista e ognuno di loro è stato speciale per qualcuno, se non per tutti. Per questo motivo la settimana è stata definita speciale. Hanno vissuto l’esperienza del portare a termine un progetto, da soli, con le loro proprie forze e hanno imparato a credere in loro stessi e nelle proprie capacità. 

È per questo che si sono anche innamorati. Sì, perché tra le parole è comparsa per la prima volta anche l’amore. I ragazzi si sono innamorati ognuno prima di sé stesso perché si sono resi conto di essere in gamba, di poter raggiungere qualsiasi cosa desiderino davvero, anche se inizialmente scettici o impassibili. Hanno capito di poter dare molto a chiunque gli stia accanto anche solo mettendosi in gioco, eliminando ogni barriera sociale che si sia costruita nel corso degli anni in ambienti chiusi ed in cui inevitabilmente certe rigidità prevalgono.  Poi, dopo essersi innamorati di loro stessi, hanno cominciato a vedere gli altri, a capire che l’unione di più persone poteva creare cose ancora migliori. Allora hanno iniziato a legarsi e fidarsi un po’ di più l’uno dell’altro, ad avere bisogno anche degli altri perché ognuno di loro ha una fragilità che può essere compensata dalla forza di un altro. Ed è così che si sono anche innamorati. Innamorati non si intende solo un ragazzo e una ragazza che provano forti sentimenti, ma anche ragazze che si ritrovano ad essere amiche o finalmente a litigare e dire esplicitamente quello che pensano perché ci tengono a creare un rapporto migliore, o ancora professori che trovano il modo di mettersi in gioco e fare venire fuori una parte di ciascuno ragazzo anche se questa possa diventare aggressiva o sgarbata nei toni e nelle parole. Ma tutto questo perché si sono innamorati degli altri e ciò comporta la voglia di conoscersi più a fondo, anche nei momenti più difficili e meno tranquilli.
 
Ed eccoli ora, tra lacrime liberatorie ed abbracci non più forzati come invece erano il primo giorno al loro arrivo, eccoli che ripartono. Riprendono le loro valigie e così come sono arrivati, in gruppo, se ne vanno. Tornano nelle loro case, dalle loro famiglie, chi più felice chi meno, e dai loro fidanzati e amici, portando con sé questa esperienza e sperando che riescano a riportare nella loro vita ed in ogni loro situazione la forza e il coraggio che hanno avuto in questi giorni per essere realmente felici!



giovedì 22 gennaio 2015

#pointofview - CAPODANNO 2014






da un Diario Segreto....molto speciale ;)

31 Dicembre 2014
Oggi è l’ultimo dell’anno, ma che subbuglio che c’è qui! È da stamattina presto che arriva gente in Ostello. Ma che succede? Cosa vuole? Sgranchiamoci le zampe ed andiamo a curiosare.

Dietro il tavolino qui fuori non dovrebbero vedermi. Cos’ha in mano questo signore? Sembra del cibo... Sarà qualcosa di leggero, non se ne sente il profumo. Lo lascia in mano al signore dell’ostello. Ma perché non entra a portarlo direttamente? Ma dove va? Ah ecco il camioncino bianco, vediamo cosa porta. Cosa? Aspetta che mi avvicino.. acqua, acqua,acqua infinite bottiglie di acqua stanno scaricando; frizzante, naturale, bottiglie di bibite ora! E quelle scatole di cartone? Pandori e panettoni, ma quanti!!! Qui c’è davvero da leccarsi i baffi. Voglio proprio vedere cosa sta succedendo!

E dentro cosa fanno? Che casino, che rumore! Sembra stiano mettendo tutto sotto sopra. Ma qui la gente non deve venire per dormire? Come si fa a dormire con questo casino? Stanno spostando tutti i tavoli, non ci sono più nemmeno quelli del giardino, me li hanno rubati tutti. Mi metterò qui dietro un angolino. Stanno facendo tre file lunghissime di tavoli nella prima sala, ma quanta gente deve venire? Lì ce ne staranno più o meno una cinquantina. Che frastuono! Vado a riposarmi un po’ prima di vedere come prosegue la preparazione.

È ora della merenda, vediamo se quegli umani hanno nascosto qualcosa fuori così posso mangiare anche io. Qui vedo solo spumante.. bleah ma non potevate mettere un arrosto? Non voglio mica ubriacarmi! E li? Quella signoraaaa… si sente il profumo fino a qui: coniglio! Ehi ma dove vai? Torna qui. E in quest’altra sala che succede? Quante luci. Blu, rosso, viola, verde; girano, lampeggiano ovunque, sul soffitto, sui muri. Che bello! E quelle casse? Ohi ohi povere mie orecchie.. si prevede tanta musica. La sala è vuota, non c’è più niente che intralci, qui si balla!

Ormai sono le 19, è quasi buio, c’è gente dentro che sta finendo di preparare. Come sono tutti sorridenti e chiassosi. Hanno preparato un buffet: tartine, stuzzichini, patatine, aperitivo con l’arancia… buono, ma io aspetto la cena a questo punto. Ehi! Quella macchina ha parcheggiato qui da noi. Non li conosco, meglio me ne vada. Aiuto ma quante ne stanno entrando? Cinque, sette, dieci, aiutoooo quanta genteee! Scappa! Ehi umano fai attenzione, lasciami passare, ahia! Vuoi guardare dove metti i piedi? Dovrò aspettare qui nel mio angolino non si riesce proprio a passare.

Ma è già iniziata la festa. Settemila persone si stanno gustando l’aperitivo, chiacchierano, ridono e scherzano. Che eleganza certe signore, che bei vestiti! E nell’altra sala? I tavoli sono apparecchiati, azzurro e giallo. Vivace! Ma guarda, stanno sedendosi tutti quanti, ci stanno!

Quanto cibo arriva, lasagne, polenta, coniglio, altra carne, frutta, dolci, pandoro, panettone, datteri! Qualcuno se n’è già andato a ballare nell’altra sala con i dj con le lucine in testa. E gli umani si divertono, li al caldo, con musica, vino e dolciumi mentre io qui fuori al freddo? Ma che ore sono? 23:58. Si stanno agitando. Contano alla rovescia. Boom che casino.  

Auguri! Buon anno! Quanti baci e abbracci. Che festa! Che gioia! Buon 2015!!!

Oh che bello stanno venendo qui fuori, vengono a fare gli auguri anche a me, un tenero gattino...Che cari! Ciao umano che ti abbassi accanto a me, che dolce. Ehi umano! Ehi umano! Ma cosa fai? Cos’è quella scatola che stai prendendo? Non l’avevo vista, a due millimetri da me. Dove la porti? Cosa c’è dentro? E i miei auguri? Torna qua! Ma che succede? Mi avvicino… ah! che paura! Cos’è stato? Un botto. E che luci! I fuochi d’artificio; tutti coi nasi in su. Sulla terrazza, dalle finestre, fuori in giardino. Ovunque è festa! E il falò per le castagne, a me sembra più il cestello di una vecchia lavatrice saldato e messo su un enorme fuoco caldo. Ma loro ci cuociono le castagne. 

Sono le 04 ormai, gli umani cantano ancora, il karaoke, si impegnano a stonare e intonare le canzoni, si divertono; e di là continuano a ballare, liscio, disco, folk, bere caffè e limoncelli; e sul tavolo ancora qualche stuzzichino da mangiare, qualche cotechino avanzato con le lenticchie e datteri ripieni. 

Che bel clima; ma ora io vi abbandono che per me diventa tardi. Hanno promesso che per le cinque andranno via così finalmente potrò inaugurare l’anno con una bella dormita.. ehmm volevo dire, dando una….zampa a riordinare l’ostello!

Buona anno a tutti amici e grazie per avermi seguito in questa fantastica festa!

lunedì 24 novembre 2014

CALDA SERA D'AUTUNNO








Ormai le 19 sono calate anche da noi.

Buio, freddo, quasi gelo. Le luci del giardino sono avvolte da tante di quelle goccioline di umidità che sono ormai parte integrante di quella debole, opaca, fredda e sola fonte, isolata nell'immensità dei giardini così vuoti.  L'erba quasi si ritira da sola e le sedie si avvicinano per farsi compagnia reciproca. Gli alberi muovono intimoriti i loro rami per cercare di darsi lieve vita e scrollarsi di dosso quell'umidità e quel freddo che s'infiltrano in profondità. L'unica, attiva e in movimento è l'aria: frizzante, pungente e divertita dalla sua travolgente corsa negli angoli più bui, intenta ad occupare anche il più piccolo spazio possibile per annebbiarlo ed immobilizzarlo sotto la sua forte morsa gelida.

Ma ecco che nella rigida immensità di quei giardini e quei parcheggi così bui una fonte di luce calda fa capolino in fondo al vialetto: il salotto dell'Ostello. Luminosità, allegria, bambini che corrono, genitori che guardano la tv, ridono coi figli. Un po' più in là si scorge ancor più attività. E allora lasciando alle spalle il cancello e quei sassi freddi  seguiamo l'invito ad entrare.

La porta si apre e un'accogliente temperatura ci immerge in tutt'altro clima; 20 gradi cominciano ad ammorbire il nostro rigido sorriso, riattivano tutti i muscoli del viso e avvolgono il corpo in un caloroso abbraccio di benvenuto. La tv accesa sui cartoni animati porta allegria e la mamma col bambino in braccio, seduti sulla poltroncina sono protagonisti di questa amorevole scenetta. Nella bibliotechina sulla sinistra, poco più isolata ma sempre nello stesso clima, una seconda tv è accesa sul telegiornale. Una coppia adulta si tiene aggiornata sull'attualità e le novità godendosi questo luogo di relax assoluto.

Anche l'olfatto comincia a percepire profumi. Ma questi non sono qui vicino, in biblioteca o in salotto, ma più in là. Attraversando ora la prima area ecco che il profumo di pietanze varie ci invade. Una seconda sala. Con tavolini apparecchiati semplicemente. Alcuni ragazzi giocano sfidandosi divertiti a freccette. Un gioco semplice e diverso dalla tecnologia di adesso ma i ragazzi sembrano non preoccuparsene affatto. Si sfidano, ridono, scherzano e si divertono. Intanto una donna con bicchieri, piatti, verdure e una pentola di pasta schiva le freccette dei ragazzi attraversando la sala e raggiungendo finalmente il tavolo per loro apparecchiato. Qui in un angolino il marito, ben vestito ed elegantemente seduto si tiene aggiornato leggendo il giornale, controllando i ragazzi con la coda di un occhio, e ricambiando con l'altra lo sguardo della moglie mentre posa i piatti. Chiude il giornale e chiama i ragazzi a tavola.

Altri profumi provengono, però, da uno spazio nascosto oltre la sala da pranzo, lo stesso da cui prima magicamente è uscita la donna con piatti e pietanze profumate ed in cui la stessa sta rientrando per prendere una bottiglia d'acqua per i suoi ragazzi; che ormai abbandonate le freccette si sono seduti e chiacchierano col padre narrandogli la giornata con entusiasmo e dettagli. Quello spazio è un piccolo bar, un bancone in acciaio, un lavabo, una macchinetta del caffè, un fornetto; uno spazio piccolo e semplice; uno spazio in cui ora cinque persone si accalcano e si muovono con piatti e cucchiai vari intenti a prendere chissà cosa per preparare la cena. E intanto un vociare travolgente riempie ogni angolino del bar. Non pensavo che cinque sole persone potessero intraprendere tre discorsi contemporaneamente e creare così tanto rumore. Due che si confrontano, due che lavano le posate e chiacchierano tra loro e uno che aprendo il frigorifero si autotranquillizza cercando di capire dove ha lasciato la confezione di prosciutto che in quel casino non trova più.

Abbandoniamo allora questo vociare invadente, attraversiamo nuovamente la calda e viva sala da pranzo dove ormai le freccette sono da parte, anche se solo momentaneamente, per riattivarsi appena terminato il pasto; riattraversiamo il salotto adesso abbandonato, con la tv lasciata accesa e le poltrone fuori posto pronte ad essere rioccupate e usciamo dalla porta.

Ecco che i giardini sembrano quasi meno bui, le sedie al loro posto aspettano l'arrivo del sole, di una nuova giornata, gli alberi si lasciano avvolgere dall'aria frizzantina ed il parcheggio è abitato dalle auto, quelle che hanno permesso di portare vita nel nostro caldo ostello.

mercoledì 1 ottobre 2014

LA MUSICA E LE RELAZIONI







Il sogno di tanti, la realtà di pochi, la vita di molti. Giovani, adulti o anziani. Italiani o stranieri. Non importa! Pensateci bene, c’è un elemento che vi accomuna tutti. Che è onnipresente in un modo o in un altro nelle vostre giornate. Un elemento che ha un significato, oppure è di semplice sfondo alle vostre quotidiane azioni. È un modo di comunicare, di condividere e di esprimersi: la musica!

Pensaci, tu che stai giocando a pallone con i tuoi amici, tu che stai finendo di pulire la cucina, oppure tu che sei in metropolitana, non è che per caso hai le cuffie nelle orecchie?

Voi due fidanzatini, non ditemi che non avete una cosiddetta “vostra canzone” o colonna sonora per i vostri momenti

Voi squadra di pallavolo o altro sport avrete un vostro inno?

Oppure voi che siete DJ, organizzatori di eventi oppure lavoratori d’ufficio, sicuramente starete sentendo da qualche parte un lieve filo di note che accompagna la vostra giornata e il vostro lavoro.

Dopo questa piccola considerazione avremmo qualche punto su cui riflettere con voi.

Com’è possibile che ci sia qualcosa di così forte da accomunare ciascun essere umano senza creare distinzioni? E non solo, che possa regalare emozioni , ricordi o qualsiasi sensazione a ciascuno di noi? Per qualcuno addirittura diventa la missione della vita mentre altri la usano solo come sfondo delle loro azioni.

L’invito è quello di trovare dentro se stessi un elemento così forte da poter attribuire un significato alla nostra vita, ad ogni singolo momento, o che comunque la avvolga e la renda utile per poter trasmettere qualcosa agli altri esseri umani, a partire dalle persone a noi più vicine.

Molto spesso infatti non si riesce a trovare il modo, giusto o sbagliato che sia,  di comunicare ed entrare in relazione con chi ci è davanti.
Questo elemento è fondamentale per la convivenza con le altre forme di vita del pianeta.

Le relazioni con le persone sono una delle cose più importanti che ciascuno di noi possa avere.
Allo stesso modo è importante trovare il mezzo giusto ed adatto a ciascuno di noi per comunicare e continuare a farle vivere!

Lasciamo ora a voi la palla. Condividete la vostra idea su questo fenomeno di unione della musica. Condividete i vostri momenti, la vostra canzone preferita o il vostro sottofondo quotidiano. Diteci se anche a voi può servire la musica per comunicare ciò che a parole non siete capaci di dire alle persone della vostra vita. Comunicateci, nel modo che preferite, le vostre riflessioni!

martedì 19 agosto 2014

58° FESTA DELL'UVA E DELL'AGRICOLTURA BERGAMASCA e XVII° ed. TRESCORE BRITISH BLUES FESTIVAL



30 AGOSTO /  7 SETTEMBRE - TRESCORE BALNEARIO


Sabato 30 Agosto 2014

Dalle 14.00 Bancarelle lungo le vie del Paese

Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini Sarà presente un’area coperta per il ristoro.

Alle 20.30 XVII° Edizione Trescore British Blues Festival MATT BIONDI CREW



Domenica 31 Agosto 2014


Alle 7.15  e alle 9.00  con il CAI sez. Trescore Balneario camminata “I Colli della Valcavallina” partenza dal Parco delle Stanze

Dalle 9.00 Bancarelle lungo le vie del Paese

Dalle 10.00 Il gruppo Arti e mestieri di Villongo farà rivivere momenti di vita dal passato - Viale Locatelli

Dalle 10.00  Esposizione raccolta etnografi ca di antichità e vecchi mestieri dal museo “Maria fa töt” di Vertova - angolo Albergo della Torre

Dalle 10.30 Esibizioni sportive, di arti marziali, di Capoeira e Kick Bocking a cura della palestra Coral, dell’associazione Amrita e dell’associazione Cskb

Dalle 12.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini Sarà presente un’area coperta per il ristoro.

Dalle 15.30 Spettacoli di ballo liscio e da sala, danze standard e latino americane, balli caraibici, country, boogie-woogie e non solo, a cura della scuola di ballo “Evolution Time”

Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini Sarà presente un’area coperta per il ristoro.

Alle 20.30 XVII° Edizione Trescore British Blues Festival CHUCK FRYERS e bLUECACAO ft. VISSIA TROVATO



Lunedì  1 Settembre 2014


Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini

Dalle 20.00  Parete d’arrampicata a cura del CAI sez. Trescore Balneario

Alle 20.30 “Il riso nasce nell’acqua e vive nel vino”  -    VI° Festival di Cabaret  Città di Trescore Balneario 4 comici agguerriti si aggiudicheranno l’ambito premio a suon di battute Presenta EUGENIO CHIOCCHI con URBANO MOFFA Ospite KALABRUGOVIC il “Pino dei palazzi di Zelig



Martedì 2 Settembre 2014

Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini

Dalle 20.00  Parete d’arrampicata a cura del CAI sez. Trescore Balneario

Alle 20.30 Concerto LE GIANNISSIME - tributo a GIANNA NANNINI



Mercoledì 3 Settembre 2014


Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini

Dalle 20.00  Parete d’arrampicata a cura del CAI sez. Trescore Balneario

Alle 20.30 Concerto Musica classica “Canzoni popolari e romanze d’opera”

con: Laura Rapizza - soprano Aline Bonasio - soprano Franco Doneda - tenore Michele Zanchi - basso Al pianoforte M° Federica Pezzetti e M° Samuele Pala Al violino Chiara Agazzi Flauto traverso M° Francesca Longa Presenta la serata Francesco Brighenti



Giovedì 4 Settembre 2014


Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini

Dalle 20.00  Parete d’arrampicata a cura del CAI sez. Trescore Balneario

 Alle 20.30 Serata LATINA a cura di Latin Space y Caballo Loco e con il maestro Stefano, direttamente da BAILA, canale 5. Animazione, balli di gruppo, show e spettacoli con allievi e insegnanti della scuola.



 Venerdì  5 Settembre 2014


Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini

Dalle 19.00 Mostra “il volto della festa dell’uva” presso
Ostello delle Tre Corone – Via Mazzini 28

Dalle 20.00  Parete d’arrampicata a cura del CAI sez. Trescore Balneario

Dalle 20.30  Shopping by night con i commercianti di Trescore

Alle 21.00 Premiazione concorso “Il volto della festa dell’uva” ragazzi scuola media Trescore e scuola d’arte Fantoni

Dalle 21.30  Salita al Palo della Cuccagna con “Fonti Prealpi di Villa d’Almè” campioni italiani in carica. Prova valevole per il 9° Campionato Italiano “fase eliminatoria”



Sabato 6 Settembre 2014


Dalle 09.00 Mostra “il volto della festa dell’uva” presso  Ostello delle Tre Corone – Via Mazzini 28

Dalle 14.00 Bancarelle lungo le vie del Paese.

 In gemellaggio con il Comune di Cenate Sotto:

Ore 16.00 Visita al Castello Lupi e alla chiesetta romanica di San Nazario a cura dell’assessorato alla cultura del comune di Cenate Sotto. Ingresso libero

 Dalle 18.00  ESPOSIZIONE E MOSTRA STATICA di TRATTORI D’EPOCA su viale Locatelli a cura di Floricoltura Zanardi Loretta di Cenate Sotto

Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini

Dalle 20.00  Parete d’arrampicata a cura del CAI sez. Trescore Balneario

Alle 20.30 Concerto “Big one” Tributo Pink Floyd



Domenica 7 Settembre 2014
Dalle 9.00 Bancarelle lungo le vie del Paese

Dalle 09.00 Mostra “il volto della festa dell’uva” presso Ostello delle Tre Corone – Via Mazzini 28

Dalle 09.00  ESPOSIZIONE E MOSTRA STATICA di TRATTORI D’EPOCA su viale Locatelli a cura di Floricoltura Zanardi Loretta di Cenate Sotto

dalle 10.00   il Mito FERRARI in Piazza Cavour  esposizione di alcuni modelli presentati da Italo Valenti,  responsabile fi nanziario Ferrari

Alle  11.00 Aperitivo in piazza a cura del gruppo barman di Bergamo e con la partecipazione straordinaria dell’Albergo Ristorante della Torre e di “Punto Frutta snc”

Dalle 12.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini

Dalle 15.00   Sfilata dei Carri e dei Gruppi folcloristici

Alle 17.30  Premiazione Carri e Gruppi folcloristici

Dalle 19.15  Cucina con prodotti tipici, pizzeria e degustazione vini

Dalle 20.00  Parete d’arrampicata a cura del CAI sez. Trescore Balneario

Alle 20.30 Chiusura 58° Festa dell’Uva con tanta allegria e musica Messicana: CONCERTO DEL MARIACHI GAVILAN

IN CASO DI MALTEMPO,  SARA’ PRESENTE UN’AREA CON APPOSITA COPERTURA PER IL RISTORO

lunedì 18 agosto 2014

"METTERSI INSIEME E' UN INIZIO, RIMANERE INSIEME E' UN PROGRESSO, LAVORARE INSIEME UN SUCCESSO" Henry Ford




Nella vita sociale l'uomo entra in interazione con altre persone. E' interessante vedere come in un gruppo, qualsiasi esso sia, si creino diversi fenomeni inerenti:
  • alla comunicazione
  • ai ruoli
  • alla percezione che il singolo ha di sè
Come l'inserimento o l'eliminazione di un singolo elemento modifica l'intero gruppo, così il contesto e il gruppo influiscono sul singolo elemento. C'è uno strettissimo rapporto tra gruppo e individuo e lo abbiamo visto nel percorso di circa cinquanta ragazzi che hanno vissuto la loro avventura qui in Ostello.

Tutto nasce dall'idea di creare uno spettacolo passando dalle emozioni personali e dalla loro condivisione con i compagni di "viaggio". Sarà proprio del viaggio che parlermo, non della destinazione.

Arrivati con una propria identità, i ragazzi sono stati messi alla prova per conoscere e scoprire se stessi. Chi è arrivato timido, chiuso o riservato potrebbe essersi rivelato più espansivo ed aperto. Potrebbe aver scoperto un nuovo lato di se stesso. Chi si è posto come leader, con un carattere più deciso potrebbe aver tirato fuori il suo lato più sensibile e chi magari si fosse sentito in difficoltà potrebbe aver finalmente trovato la fiducia in se stesso. La caratteristica di un gruppo è proprio quella di "tirare fuori" i lati dei singoli che non si conoscevano precedentemente, modificando ruoli e modi di comunicazione.

Come su di un'isola deserta senza distrazioni e tecnologie, astinenza e spaesamento, hanno vissuto come primo impatto un radicale cambiamento. Inseriti in una nuova realtà, un posto nuovo immerso nella natura e fuori dagli schemi, i ragazzi hanno dovuto adattarsi trovando un proprio equilibrio.

Tra i vari membri si è creato, per un fine comune da raggiungere, un fenomeno di interdipendenza. Tutti ad un certo punto hanno avuto bisogno l'uno dell'altro e si sono riscoperti utili per qualcuno, che magari non conoscevano prima. I rapporti si sono creati con il passare dei giorni e sono stati circoscritti alla situazione.

Sarebbe interessante verificare se tutto ciò che sembra essersi creato nella nostra piccola "isola" tra questi ragazzi è rimasto e magari cresciuto in loro anche dopo questa esperienza. Avranno mantenuto i contatti anche al di fuori del nostro cancello? I valori che hanno scoperto insieme, parlando dei propri sentimenti e condividendo i propri pensieri apertamente, avranno modificato il loro stile di vita una volta tornati a casa? Qui hanno imparato a convivere, ognuno col proprio pensiero, ognuno con il proprio stile di vita...un valore importante importante per ognuno di noi.

Un'esperienza come questa è interessante e coinvolgente non solo nel momento stesso in cui si vive, ma soprattutto per quello che può lasciare a chi è coinvolto direttamente, ma anche indirettamente. Molti valori si scoprono in momenti più isolati e in luoghi diversi, ma ciò che conta poi verificare e ciò che ci chiediamo è: quanto in profondità una singola esperienza, di qualunque tipo sia e se positiva, riesce a lasciare un segno e influenzare la vita quotidiana? 

E voi, cosa pensate? Diteci la vostra!

martedì 12 agosto 2014

"LE PERSONE NON FANNO I VIAGGI, SONO I VIAGGI CHE FANNO LE PERSONE" (John Steinbeck)



Si, vi parliamo di #viaggi proprio nella settimana di Ferragosto. Perché ora molti di voi sono o saranno presto in vacanza, o comunque non al lavoro, ma a Settembre la routine avrà buone probabilità di avere il sopravvento sui tanti buoni propositi che vi accompagneranno a casa insieme a bagagli e souvenir. Invece #viaggiare è un’esperienza in grado di “arricchirci” profondamente. Sono tante le scuse per non farlo, durante l’anno. Non c’è tempo, è costoso, pericoloso, difficile, inutile... O magari rimandiamo a un ipotetico futuro, puntualmente disatteso, il viaggio che da sempre abbiamo nel cassetto o anche un semplice week-end fuori porta. 
Eppure rinunciare a viaggiare può anche significare rinunciare a una parte di vita. Perché quando chiudiamo la porta di casa alle spalle con bagaglio leggero e mente aperta, abbiamo con noi la certezza di poter conoscere nuove persone, lasciarci avvolgere da nuovi panorami, assaporare cibi diversi. Non importa che si tratti di un piatto esotico o una prelibatezza di un’altra regione italiana. Conta muoversi, non cedere al meccanismo che ci intrappola in una quotidianità che invece, talvolta, ha bisogno di nuovi stimoli per essere vissuta al meglio. 
Certo, oggi è possibile “vedere” tutti i luoghi del mondo in tv o dallo smartphone, così come un tempo Ludovico Ariosto amava viaggiare "sul mappamondo"...però nessuna immagine in pixel è paragonabile a un'esperienza vissuta sulla propria pelle. Ma in fondo, perché il viaggio è così importante? Troverete tante risposte nel blog trip-logic.com di cui vi postiamo la pagina http://bit.ly/OloHFk che contiene ben 40 buoni motivi per fare la valigia e partire. Qual è il tuo?